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Re: Il pisano

Inviato: venerdì 30 novembre 2018, 12:55
da Negro 3.0
ah, ovviamente il sant'andrea.

Re: Il pisano

Inviato: venerdì 30 novembre 2018, 13:51
da Quarto podere
No, non è il Rossi.
Quello che dico io è all'interno di Palazzo Mazzarosa, ed è una piccola sala ove Liszt tenne una delle sue prime esibizioni.

Re: Il pisano

Inviato: venerdì 30 novembre 2018, 14:46
da Negro 3.0
Quarto podere ha scritto: venerdì 30 novembre 2018, 13:51 No, non è il Rossi.
Quello che dico io è all'interno di Palazzo Mazzarosa, ed è una piccola sala ove Liszt tenne una delle sue prime esibizioni.
Liszt Taylorzt? :arrow:

Re: Il pisano

Inviato: venerdì 30 novembre 2018, 14:59
da Quarto podere
Liszt and tumì :arrow:

Re: Il pisano

Inviato: venerdì 30 novembre 2018, 19:22
da IlRandellatore
Quarto Podere io l'altro giorno mi ci son messo di impegno a cercarlo, mi hai incuriosito ...

ho visto che il Gruppo Artistico Letterario La Soffitta ha pure una pagina facebook https://www.facebook.com/pg/Gruppoartis ... e_internal

ma l'unica foto che credo possa risalire al Teatro stesso penso sia questa in copertina :

Immagine

dove si vede poco ... accontentati

Re: Il pisano

Inviato: venerdì 30 novembre 2018, 20:37
da Quarto podere
Grazie!!!
Che meraviglia.
E' molto probabile che sia davvero questo, il gusto mi pare proprio settecentesco.

Re: Il pisano

Inviato: venerdì 30 novembre 2018, 22:00
da oldass

Re: Il pisano

Inviato: sabato 1 dicembre 2018, 12:02
da IlRandellatore
Prendete Vittorio Sgarbi, un assessore accusato di stalking, Keith Haring e la città di Pisa e quella che verrà fuori è una vicenda che spiegherà con definitiva certezza la ragione per cui la torre di Pisa si sta raddrizzando (4 cm in due decenni): no, non sono i lavori di consolidamento.
E’ che da quando la Lega a Pisa è il primo partito, da quelle parti è tutta un’evocazione del celodurismo a cui il monumento cittadino s’è architettonicamente adeguato, raddrizzandosi.

E sotto Natale, a Pisa, si dovranno adeguare al nuovo andazzo politico anche le scuole, perché il consiglio comunale ha appena approvato una mozione che impegna il sindaco a procurare un presepe “simbolo di una tradizione che si sta sempre più sfilacciando” ad ogni singolo istituto. In pratica, l’asinello e il bue di cittadinanza. Ma che a Pisa si respiri un’aria di virile resistenza agli ultimi rantoli della sinistra lo racconta soprattutto un avvenimento dell’ultima settimana, ovvero l’arrivo di Sgarbi in città.

Per capire bene l’accaduto però tocca tornare un po’ indietro nel tempo. Nel 2016, pochi mesi dopo la sua elezione, il sindaco leghista di Cascina Susanna Ceccardi affidò a tale Andrea Buscemi, leghista pure lui, la direzione del Teatro di Cascina. Qualcuno, in città, le fece gentilmente notare il curriculum del Buscemi, nel quale c’erano in effetti alcuni film, alcuni spettacoli teatrali, alcune fiction (Un medico in famiglia, Don Matteo…) ma incidentalmente pure un travagliato processo per stalking.
Buscemi era stato denunciato dalla sua ex per persecuzioni e pedinamenti. Negli atti della sentenza d’appello del 2017 che lo ha condannato al risarcimento in sede civile e al pagamento delle spese processuali (per il resto, benché riconosciuto colpevole per il reato di stalking, vi fu il non luogo a procedere per la prescrizione), si legge che Buscemi faceva pedinare la vittima, ma in tribunale si difese dicendo che la vittima si eccitava così, venendo pedinata.

Si leggono poi gli sms delicati e amorevoli che le inviava. Tra gli altri “Non irritarmi o metto in atto la catastrofe” “Reagirò inguaiandoti definitivamente” “xxxxxx” “troietta” “vomito di cane” “xxxxx INUTILE e così via, in un crescendo di amorevoli tributi alla ex. La Casa della donna di Pisa e varie associazioni chiesero alla Ceccardi di revocare la nomina di Buscemi che nel frattempo- qui viene il bello- quest’anno ha denunciato la Casa delle donne di Pisa per stalking.
Nel 2018 infine, dalla Pisa leghista e dal nuovo sindaco Michele Conti, Buscemi riceve addirittura una promozione: altro che teatro di Cascina, diventa assessore alla cultura. Chissà, evidentemente, quando chiamava “xxxxx” la sua ex, culturalmente parlando, intendeva la xxxxx d’artista di Manzoni. Le proteste vanno avanti, su change.org vengono raccolte le firme di 50 000 persone che chiedono le sue dimissioni, ci sono manifestazioni di protesta durante il consiglio comunale, ma nulla. Il sindaco e Buscemi non mollano. Sono leghisti e celoduristi, mica cedono alle pressioni di qualche femminuccia radical chic.

E a proposito di radical chic. Siccome Buscemi è uno che è nato per farsi voler bene dai cittadini, qualche mese prima della sua nomina ad assessore alla Cultura, pubblica un libro sulla città di Pisa (“Rivoglio Pisa”) in cui attacca il murale realizzato dall’icona della pop art Keith Haring nel 1989 proprio nella città della torre pendula (Haring aveva un caro amico pisano).

Tra l’altro, è l’ultimo murale realizzato in pubblico da Haring prima della sua morte, un murale bellissimo che ricopre l’intera facciata di un convento. Nel libro, l’assessore alla cultura Buscemi lo descrive così: “A Pisa si dà risalto in tutti i modi al murale e si stampano cartoline e souvenir di ogni tipo, perfino tazzine, piatti e bicchieri per pubblicizzare quel modestissimo e banalissimo murale di ispirazione metropolitana che è Tuttomondo del newyorkese Keith Haring, che qualche mente perversa (e profondamente, grottescamente radical chic) autorizzò una trentina di anni fa ad essere realizzato su un muro del convento di Sant’Antonio”.
Insomma, peccato non avergli affidato pure le deleghe al turismo. Magari, sempre per promuovere Pisa, Buscemi avrebbe pubblicato anche un bel volumetto dal titolo “Altro che Piazza dei Miracoli, quella piazza è miracolata, cesso com’è”. Naturalmente viene fatto notare anche questo e in città la popolarità di Buscemi comincia ad essere seconda solo a quella dei livornesi.

Buscemi a quel punto dice che si sono immotivatamente scagliati contro di lui manco questo murale di Haring fosse poi un manufatto di capitale importanza e quindi gli pare giusto intavolare un civile dibattito per confrontare le varie opinioni in merito. E finalmente entra in scena Vittorio Sgarbi. Buscemi convoca in città il critico d’arte perché stabilisca chi ha ragione (al dibattito partecipa anche il vecchio amico di Haring). L’incontro è a Palazzo Gambacorti. Il parere di Sgarbi su Haring viene pagato dal Comune 6700 euro. E indovinate un po’ cosa dice Sgarbi? Il riassunto è questo: “A mio giudizio la sua opera è insopportabilmente ripetitiva (…) Nella iconosfera della mia mente Keith Haring non c’ è. Al suo murale preferisco la parete di Baj a Pontedera. Il mio interesse per Haring è talmente piccolo che non volevo venire, ma quando ho visto tutte quelle firme (contro Buscemi ndr) ho deciso di esserci, mi incuriosiva!”. Insomma, vedi il caso, la pensa come Buscemi. (ed è già tanto che alla fine i due non abbiano picconato l’opera a mo’ di muro di Berlino tra i flash dei fotografi). Quindi tutti muti. E se non vi sta bene, Buscemi vi denuncia pure per stalking.

Qualcuno però si incazza. “6700 euro per un evento di pochissime ore, ma soprattutto una cifra enorme perchè sostenuta per risolvere i problemi personali di una persona che costa alla città di Pisa non solo in termini economici”, afferma in una nota la consigliera del Pd Olivia Picchi. “Sgarbi è stato pagato per riparare alla gaffe di Buscemi” dichiara la coalizione di sinistra Diritti in comune. Ma soprattutto, qualcuno fa notare che Sgarbi schiferà pure Haring però due anni fa inaugurò la mostra dedicata a Keith Haring a Pietrasanta, in cui fin dal comunicato stampa si ricordava in modo entusiastico il murale Tuttomondo di Pisa. Insomma, davvero un teatrino mesto, ambientato in una città in cui ormai pare andare tutto storto, eccetto la torre.
E se non la pensate come me, che volete che vi dica: posso sempre dare 6700 euro a Sgarbi per convincervi che ho ragione io.

(da Il Fatto)

Re: Il pisano

Inviato: lunedì 3 dicembre 2018, 11:50
da Negro 3.0
Quarto podere ha scritto: venerdì 30 novembre 2018, 20:37 Grazie!!!
Che meraviglia.
E' molto probabile che sia davvero questo, il gusto mi pare proprio settecentesco.
ci si va a fare una rappresentazione del presepio vivente?

Re: Il pisano

Inviato: lunedì 3 dicembre 2018, 16:42
da SATOLLO
io faccio gesùbambino, le mutande ce l'ho.

Re: Il pisano

Inviato: venerdì 14 dicembre 2018, 14:30
da Quarto podere
Liszt si ispirò all’affresco “Il trionfo della morte” nel Camposanto di Pisa per comporre la sua Totentanz.