Le concause sono varie ma, senza voler per forza dare ragione a Pietrino, quella prevalente è la sottovalutazione di certi aspetti emotivi che, nel calcio, ancora recitano un ruolo.Marsan 4.0 ha scritto: ↑giovedì 1 febbraio 2024, 11:21Provando a tirare le conclusioni, a voi cosa viene in mente come principale concausa?Uguccione ha scritto: ↑giovedì 1 febbraio 2024, 10:32 Noi dobbiamo "solo" pensare a salvarci.
Il resto è fuffa totale, per vari motivi.
1) Non c'è il mood per vincere, questo è molto chiaro. Chi vince ha facce diverse quando gioca, chi vince esprime diversi sentimenti quando parla. --> VERISSIMO: QUANDO SI COSTRUISCE UNA SQUADRA LO SI FA ANCHE PENSANDO AI VALORI EXTRA-CAMPO E CARATTERIALI, ELEMENTI EVIDENTEMENTE CONSIDERATI SECONDARI RISPETTO AL PIANO TECNICO
2) Non c'è un rapporto sano tra società e piazza per vincere, altrettanto chiaro da tempo. --> VERISSIMO: ED E' BEN STRANO VISTO CHE LA TIFOSERIA NON HA MAI CONTESTATO APERTAMENTE LA SOCIETA', NONOSTANTE LE 4 VITTORIE IN CASA NEGLI ULTIMI 13 MESI E LA GESTIONE DELLA PASSATA/PRESENTE STAGIONE
3) Non c'è una squadra affamata di vincere, lo si nota con grande facilità vedendoli in campo. --> QUI SI TORNA AL PUNTO 1: CHI NON HA CORAGGIO NON PUO' DARSELO, COME DON ABBONDIO
4) C'è una lista infinita di giocatori praticamente inutilizzabili perchè messi male fisicamente, atleticamente, psicologicamente. --> VERISSIMO: ABBIAMO IN ROSA CALCIATORI CON UNA STORIA INFINITA DI INFORTUNI ALLE SPALLE, ALTRI CHE SONO STATI CURATI IN MODO PESSIMO (TOURE') E ALTRI CHE, EVIDENTEMENTE, HANNO BISOGNO DEL CANE DA GUARDIA PER RENDERE
5) Non c'è unità di intenti --> VERISSIMO: L'ALLENATORE E' SPESSO LASCIATO SOLO, I CALCIATORI LO SEGUONO MA SONO IMPAURITI
Per tutte queste ragioni noi possiamo solo puntare a fare 46 punti, giocare partita per partita e sperare di salvare la baracca.
Il resto verrà a Giugno.
Mi spiego con un paragone opposto.
Il Sassuolo è in un campionato che non gli compete, da anni ed anni, il suo di competenza è la D.
Ci sono arrivati con i soldi? Si.
Con la programmazione? Si.
Con la competenza. Si
Ma ci sono arrivati anche con fattori extracalcistici, direi solo ambientali, molto particolari.
Intanto a livello di calciatori hanno usato una strategia chiara, e cioè prospetti integrati da uomini di esperienza ma sempre con un mix costante. In particolare hanno investito sui giovani, ma non su caterve di giocatori da bassa serie C o serie D, ma quasi sempre giovani di valore assoluto.
I giocatori di esperienza sono sempre stati integri fisicamente.
Quando hanno speso non hanno mai fatto follie tanto è vero che al rilancio su Lucca non hanno abboccato.
Hanno definito questa strategia in un team formato da varie personalità rilevanti del calcio professionistico e giovanile.
A livello societario hanno una conduzione spartana, ma rigida e senza compromessi. Ci sono delle regole, chi resta pedala, chi va via lo fa col sorriso sulle labbra perchè prende e porta soldi alla squadra.
A livello ambientale nessuno chiede assolutamente nulla, il pubblico di fatto non esiste è puro contorno, non si debbono misurare con nessuna polemica.
Tutto questo è possibile con una gestione manageriale molto più complessa della nostra, con figure anche ingombranti (Carnevali ad esempio) ma di sicuro valore.
Oggi quello che abbiamo proposta a AK è una gestione monogama, fatta di decisioni prese da una massimo 2 persone in un dialogo pressochè inesistente con la piazza.
Questa strategia è la classica del bene bene/male male. Cioè se fai bene sarai osannato, se fai male sarai preso a pete nel muso.
Oggi siamo nella fase 2. Nonostante che i soldi ci siano stati messi, la programmazione anche. La competenza direi molto meno.