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Non dite che non ve l’avevamo detto: Pisa-Pistoiese, Lega Pro
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È un progetto partito anni fa e che scalino dopo scalino, decreto dopo decreto, si insinua nella nostra vita privata fino a farci sembrare normale quella perdita di libertà che nel passato sbandieravamo ai quattro venti.
L’Italia è una repubblica democratica, non siamo certo uno di quei paesi mezzi scalcinati che ogni giorno ci propongono i nostri telegiornali, in cui gli avversari politici vengono massacrati; non siamo certamente un paese retto da una teocrazia a cui guardare con auto-attribuita superiorità culturale; l’Italia è un paese libero, laico, di alto profilo economico e politico, prima parte del G7, poi nel G8 ed ora tra i motori economici dell’Europa. O almeno questo è quello che vorrebbero far credere, ma già in tempi non sospetti gli ultras lanciarono il loro grido d’allarme, ovviamente rimasto inascoltato dalla massa di cittadini, ormai inebetiti da una disinformazione che ha sempre delegittimato l’ultras descrivendolo come un animale da circo o uno scarto della società.
“Oggi per gli ultrà domani in tutta la città”, era questo lo slogan ideato dagli ultras, rilanciato su diversi striscioni in cui si evidenziava il pericolo che le leggi speciali attuate nel panorama ultras, potessero poi allargarsi a macchia d’olio in altri ambiti della vita sociale. Mai sentito parlare di tessera del manifestante? Mai sentito parlare di diffida verso quelle persone che durante le manifestazioni tengono un comportamento aggressivo (il che vuol dire tutto o nulla)? Mai sentito parlare di schedature di massa?
I più futuristici, tra i timorati del potere, si spingono a immaginare un’umanità con i chip sotto pelle. Sembra una paranoia complottista ma già oggi fra gps, rfid, tracciatura dei telefonini, riconoscimento biometrico, social invasivi della privacy abbiamo i nostri chip esterni. Arriveremo a veder realizzati i nostri peggiori incubi? La nostra democrazia, per alimentare la nostra (indotta) sete di sicurezza ha già fatto cose oscene. Intanto i nostri padroni continuano a soffiare sul fuoco delle insicurezze sociali, quando poi avranno terminato la prima parte del lavoro, proseguiranno dandoci gli strumenti necessari a farci vivere illusi nella sicurezza. Magari meno liberi, ma questa è solo una controindicazione che a loro non interessa.
A Pisa lo scorso 14 novembre 2015 (non proprio la scorsa settimana!) la Lega Nord organizzò una manifestazione che doveva vedere la presenza del leader Matteo Salvini e l’arrivo, da buona parte del nord Italia, di bus con simpatizzanti ed iscritti al partito. Si vociferava di circa 1.500 possibili presenze, numero che ha fatto scattare l’allarme rosso per una manifestazione parallela che andava prendendo corpo contro la Lega Nord la quale, a queste latitudini, non è proprio il partito che va per la maggiore. Tra colpi di comunicati e numeri più o meno azzeccati, si arriva al giorno della manifestazione e della contro manifestazione in cui avvengono alcuni incidenti tra manifestanti e polizia, compresi alcuni lanci di oggetti tra i quali pericolosi ortaggi e qualche petardo. Alla fine dei “giochi” un agente viene trasportato in ambulanza, pare (ed il condizionale è d’obbligo) tramortito dallo scoppio di una bomba carta.
Tutto finito qui? Macché, si arriva all’inizio del 2016 allorquando la questura di Pisa emana cinque Daspo da convalidare entro tre mesi ad altrettante persone che si sono rese protagoniste di comportamenti sopra le righe durante la manifestazione. Ed ecco che si arriva al termine di un percorso tragicomico: 5 persone, tra le quali una donna di cinquanta anni, vengono allontanate da qualunque manifestazione sportiva per aver tenuto una condotta non esemplare ad una manifestazione politica. Da evidenziare, tanto per aggiungere un carico da undici, che tali persone non hanno ricevuto alcuna condanna per la presenza ed il comportamento tenuto durante tale manifestazione.
Il cerchio si chiude, il libero cittadino non è più tanto libero perché ogni suo comportamento è visionato, giudicato ed infine sanzionato da chi detiene il potere. Sbandierare la tanto amata democrazia è superfluo, la sicurezza delle masse è indiscutibilmente una priorità che vale bene qualche provvedimento.
La notizia dei Daspo ha fatto presto il giro della città e si è sparsa a macchia d’olio in quei contesti, leggasi stadio, dove l’argomento è all’ordine del giorno. La risposta della Curva Nord pisana non si è fatta attendere e nel match di questa sera, appena iniziata la partita, è stato esposto un lungo striscione: “Diffidati per una manifestazione che nulla aveva a che fare con lo stadio o col pallone. Vergogna”. L’esposizione dello striscione è stata accompagnata dagli inevitabili cori contro le forze dell’ordine ma anche dagli applausi di tanti spettatori presenti negli altri settori dello stadio, gradinata in primis.
La partita sarebbe un derby, magari non di quelli da bollino rosso e magari pure di quelli un po’ snobbati, ma a togliere pathos alla partita ci pensano gli ultras ospiti che non si sono tesserati e perciò non possono accedere alle tribune dell’Arena Garibaldi. Sinceramente conosco poco l’attuale situazione della Curva Nord di Pistoia, comunque i presenti sono quasi tutti appartenenti a club, quattro ragazzi si mettono in disparte e provano ad intonare qualcosa, sono pure fautori di una sciarpata ma il numero non è decisamente dalla loro parte. Tra i presenti ci potrebbe essere qualcuno più vicino alle sorti degli ultras arancioni, ma in definitiva la presenza ospite è di quelle silenti, se andiamo ad escludere una decisione arbitrale che ha mandato su tutte le furie tifosi, panchina e giocatori arancioni. Ma questo è un altro episodio. Ultras o non ultras, tesserati o non tesserati, in questa partita i pistoiesi sono francamente ingiudicabili.
Serata perciò catalizzata dalla Curva Nord che dopo aver espresso il proprio pensiero sui nuovi Daspo, si arma di buona volontà per incitare la squadra: la curva è ben piena, i bandieroni sono al loro posto ed il tifo risulta anche in questo pomeriggio continuo e incisivo. Niente da eccepire, gli ultras dettano i tempi del tifo e riescono a coinvolgere spesso e volentieri tutta la curva o almeno gran parte di questa: il risultato è sotto l’occhio e l’orecchio di tutti. Anche la gradinata fornisce il proprio contributo, qualche coro a ripetere viene ripreso dalla curva, un bandierone di tanto in tanto si fa vedere ed oggi qualche intrepido si esibisce pure in una sciarpata. Niente male per un settore che al massimo dovrebbe fare solo da “spalla”.
Il Pisa passa in vantaggio a circa metà primo tempo, vengono accese alcune torce ed immancabile sale il “Chi non salta è livornese…”. Sulle ali dell’entusiasmo il tifo non accenna a calare e continua ad essere l’assoluto protagonista della serata: bandieroni e battimani si susseguono che è un piacere mentre di tanto in tanto vengono accese pure altre torce.
La prima frazione termina con il secondo striscione della serata ed anche in questo caso l’attualità è protagonista nel pensiero degli ultras: “Ilaria Cucchi e Lucia Uva Pisa è con voi”.
Evidentemente esprimere il proprio pensiero su carta piace alla Curva Nord, perché nella seconda frazione, appena iniziata la partita, viene esposto ancora uno striscione su tre piani abbastanza emblematico del momento attuale del calcio italiano: “Fifa Uefa Lega Calcio: il nostro ‘delinquere’ è passione il vostro è marcio e corruzione”. Ancora qualche torcia accesa ed a seguire ancora cori per la squadra, il tifo riprende dove si era interrotto e perciò pochissime pause e colore sempre ai massimi livelli, tra i tanti bandieroni dei gruppi e le numerose bandierine sventolate dai singoli. L’incitamento alla squadra non viene mai meno e quando il Pisa raddoppia su azione molto contestata dagli avversari, il pubblico capisce che i tre punti sono ormai conquistati, la Pistoiese resta in dieci uomini e sotto di due reti è dura la rimonta.
L’entusiasmo è ai massimi livelli ed una volta terminato l’incontro, da una porta aperta in Curva Nord, qualche decina di giovanissimi entrano in campo per abbracciare i propri giocatori e possibilmente portarsi a casa un souvenir della partita. Nonostante la pacifica invasione e l’abbraccio più che caloroso dei tifosi, la squadra si reca sotto la curva per gli applausi di rito con altri tifosi che vedono bene di entrare a loro volta per salutare i loro beniamini.
Valerio Poli. (nel link anche le foto)
bell'articolo di valerio poli su sportpeople
Moderatore: Pietrino
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satollo 'un ci provà
ormai nello me lo hai messo nel budello
e poi vatti a presentare sennò ti fanno fuorinello ha scritto:satollo 'un ci provà
Minaccioso come primo messaggio...
Occhio, SATOLLO
Occhio, SATOLLO
ADELANTE PISA
sono notevolmente impressionato e intimorito
no off topic. grazie.
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dopo il punto ci vole la Maiuscola, prego
sciapò
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Severo ma giusto
ADELANTE PISA
per chi ha voglia articolo molto interessante (a mio giudizio):
http://www.inviatodanessuno.it/?p=1109
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